passione e creatività

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La Pasticceria Romolo nasce dalla passione di un uomo, Romolo Mazza che decide in tenera età di lasciare il suo paese di origine Sieti, un paesino situato nel Comune di Giffoni Sei Casali, per trasferirsi in un primo momento a Salerno dove ha avuto la possibilità di carpire i primi rudimenti del suo lavoro. rnrnDopo aver acquisito le basi della pasticceria, realizza che le conoscenze del settore dolciario sono più vaste di quelle che Salerno può offrirgli e nuovamente lascia il certo per l’incerto. Roma, la capitale distrutta dalla guerra freme di vita nuova “la dolce vita”, lo ospiterà per 13 anni, anni duri in cui il lavoro non manca come del resto i sacrifici. Trova lavoro in una pasticceria nella zona di San Giovanni, qui operano pasticceri toscani ed è qui che inizia a concepire un nuovo modo di produrre. Le sfogliatelle, prodotto principe della pasticceria partenopea, vengono affiancate a nuovi dolci per l’epoca: il famoso zuccotto, tipico dolce a base di panna; il vasto assortimento di biscotteria da te’, tipico di ogni regione, come i cantuccini pretesi o le ciambelle ungheresi prodotti ancora molto richiesti dalla clientela.rnMa tutto questo a Romolo non basta nella sua vita manca qualcosa il suo vero amore Grazia conosciuta in paese. Decide quindi che è ora di lasciare Roma per creare la sua famiglia e la sua nuova impresa. Molte cambiali e un po’ di benemerenza da parte di coloro che hanno creduto in lui. Affiancato da sua moglie apre il primo locale in Salerno. Il duro lavoro di braccia non li spaventa e ben presto i successi non tardano ad arrivare. Quasi per gioco i dolci imparati a Roma, diventano a Salerno dei veri e propri cult. Il boom economico vissuto dall’Italia travolge la produzione di una piccola pasticceria e i nuovi locali diventano insufficienti per sostenere la domanda sempre crescente, occorre a quel punto un nuovo cambiamento. La famiglia si amplia, nasce prima Carmen e poi il secondogenito, ma come chiamarlo? La tradizione dei nomi in Campania è ferrea all’epoca era consuetudine attribuire al nascituro il nome del nonno, ma Romolo e Grazia quasi in una moderna strategia di marketing pensano ad un nome di richiamo per la propria attività: Remo. rnCon il nuovo locale aumenta notevolmente l’esposizione dei prodotti, si affianca il dolce ad un angolo enoteca ben fornito, si pensa al gelato come nuovo motore trainante della nuova impresa, ma il dolce resta sempre il punto di forza dell’azienda. Nuovi prodotti si affiancano a quelli già esistenti e sicuramente sono da menzionare le famose “Apolline”: la pasta croccante della sfogliatella abbinata alla morbida pasta bignè con farcitura cremosa e avvolgente della crema chantilly, una vera sinfonia di gusti. In una pasticceria artigiana che negli anni ottanta contava venti dipendenti, le capacità imprenditoriali non bastano da sole. Romolo riesce a coinvolgere nel suo sogno tutta la famiglia. Carmen, dopo la laurea, entra in azienda occupandosi del settore catering; Remo invece si occupa della produzione.rnrnOggi la Pasticceria Romolo è ancora lì dove tutto è iniziato: al centro di Salerno in C.so Garibaldi. E’ un’ azienda familiare che ha saputo, nel rispetto della tradizione diventare una pasticceria dinamica innovando i propri prodotti e servizi . Il passaggio generazionale dal padre Romolo al figlio Remo nella conduzione dell’ impresa, ha permesso di migliorare la produzione per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori e per superare la crisi della pasticceria artigiana caratterizzata da costi crescenti di produzione.rnrn

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